Nuovi Vocaboli, 2° Parte (naviteri.org)

Started by Ryceve Vrrtep'itan, April 07, 2011, 05:53:53 AM

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Ryceve Vrrtep'itan

Nuovo Vocabolario, Parte 2

http://avatar-italia.it/forum/index.php?/topic/2290-nuovi-vocaboli-parte-2/

Ecco la seconda parte del vocabolario postato l'ultima volta. Alcune di queste parole credo diventeranno molto utili.

1. li (avv.) 'già'

Tìkangkem li hasey lu.
'Il lavoro è già finito'

Li pol terok fìtsengitsrak?
'Lei è già qui?'

Ayfohu li oe ultxasoli.
'Mi sono già incontrato con loro'

Cosa li aggiunge ad una frase? Per parafrasare l'analisi lucida di uno dei membri del comitato del vocabolario, li ha due fuzioni: (1) indica completamento, e (2) è un modo per chi parla (o scrive) di reagire alle loro ipotesi ragionevoli su ciò che l'ascoltarore (o lettore) pensa.

Per esempio:

A: Srake new nga oehuyivom wutsot?
'Vuoi cenare con me?'
B: Oer txoa livu. Li yolom.
'Mi dispiace. Ho già mangiato.'

Qui, B intuisce dalla domanda di A che A presuppone che lei (B) non abbia ancora mangiato. La risposta di B dice, in effetti,"Tu pensi evidentemente che io non abbia ancora cenato ma, invece, ho già cenato"

Per il negativo, il Na'vi non usa un differente soggetto lessicale come in Inglese (already ~ not yet) o Francese (déjà~ pas encore) o Italiano (già ~ nonancora) ma semplicemente nega li:

A: Fo li polähem srak?
'Loro sono già arrivati?'
B: Ke li.
'Non ancora.'



Li ha anche alcuni usi idiomatici:

A. Negli imperativi per conferire un senso di forte urgenza:

Ngal mi fìtsengitterok srak? Li kä!
'Sei ancora qui? Vai ora!'.

(Nota: L'accento della frase va sul verbo, non su li: li KÄ!)

Na notare anche la frase:

Li ko.
'Bene, andiamoci, allora.' O 'Andiamoci'
(Qui li prende l'accento: LI ko.)



B. Nel caso di un debole od esitante 'si,' come nell'Italiano informale "Si, più o meno."

A: Nga mllte srak?
'Sei d'accordo?'
B: Li, slä ...
'Beh, si, immagino, ma . . .'

Il negativo di questo uso è semplicemente ke li, che può essere tradotto nell'informale 'non proprio.' Questo si sovrappone all'uso del 'non ancora' di poco sopra, manella maggior parte dei casi il contesto risolverà il significato.



C. In combinazione con sre (APP+) per indicare 'per' in senso temporale—che è, 'prima o circa, ma non dopo.' Per esempio:

Kem si li trraysre.
'Fallo per domani.'

Se sre viene prima dell'espressione di tempo si fonde con li in lisre (LI.sre), un'apposizione che è ancora APP+ . . .i.e., e causerà lenizione:

Kem si lisre srray.
'Fallo per domani.'



A proposito di 'già,' voglio dire un grande irayo al comitato per il vocabolario per la discussione estremamente ricca da cui ho imparato molto. Ho trovato ottimi esempi su come le parole per 'già' siano usate in Giapponese, Thailandese, Spagnolo, Irlandese, Tedesco, Svedese, Latino, Greco Antico e Nahuatl. Tewti, ma eylan! Lì'fyari lu aynga sulfätu nìwotx.



2. ronsrelngop 'immaginare'(vtr., infissi 33) (RON.srel.ngop)

Tsat ke tsun oeronsrelngivop.
'Non riesco ad immaginarlo.'

Oel ronsrelngop futaEywevengit tok.
'Immagino di essere su Pandora.'

L'etimologia di questa parole è abbastanza chiara: ronsem + rel + ngop,'mente-immagine-creare.' Da notare, comunque, che a differenza del linguaggio formale, in quello informale, ronsrelngop è comunemente pronunciato ronsrewngop. (Il cambiamento di suono vocale + l –> vocale + w avviene anche nei linguaggi terrestri, per esempio nella storia del Francese. Confrontate "salsa" e "sauce"!) Questo ha portato ad una mal interpretazione comune od una "etimologia popolare" dove la parola sarebbe correlata a srew, 'danza,' come se l'immaginazione fosse una danza della mente. È una bella idea, ma non è da dove in effetti la parola deriva.

Derivazione: ronsrel (n.) 'qualcosa di immaginato' (RON.srel)

Ayronsrel peyä hängeknìtxan.
'Le sue immaginazioni sono (spiacevolmente) strane.'

Derivazione: tìronsrel (n.) 'immaginazione' (tì.RON.srel)

Lu poru tìronsrelatxanatan.
'Lei ha una fervida immaginazione.'

Nota: txanatan (agg.)'chiaro, vivido' (TXA.na.tan, da txan + atan)

Derivazione: leronsrel (agg.) 'immaginario'

Oe new sivop netsakifkey leronsrel.
'Voglio viaggiare verso quel mondo immaginario.'

Derivazione: nìronsrel (avv.) 'in/con immaginazione'

Oe pxìm pängkxo ngahunìronsrel.
'Io ti parlo spesso nella mia immaginazione.'
O
'Immagino spesso di parlarti'



3. srefey 'aspettarsi'(vtr., vitr., infisssi 22) (sre.FEY, da sre e pey)

Questo verbo può essere sia transitivo sia intransitivo, per cui ci sono strutture alternative per esprimere lo stesso concetto:

Set srefey oel futatsampongu tätxaw maw txon'ong.
O:
Set srefey oe tsnì tsampongu tätxaw maw txon'ong.
'Al momento mi aspetto che la truppa sia di ritorno dopo il tramonto.'

Notate l'utile idioma srefereiey nìprrte', 'aspettare, non vedere l'ora':

Tsaria ngahu ye'rìnultxa si nìmun, oe srefereiey nìprrte'.
'Non vedo l'ora di riunirmi con te presto.'

Si può utilizzare questa frase come risposta affermativa all'offerta di qualcuno:

A. Oeng rewonay'awsiteng tivaron ko.
'Andiamo a caccia io e te domattina'
B. Srefereiey nìprrte'.
'Non vedo l'ora' O 'Mi piacerebbe'

PARADIGMA PER LEFRAZIONI

mawl (n.) 'metà'

Tsu'teyìl tolìng oermawlit smarä.
Tsu'tey mi ha dato metà della preda.

Come si può notare, per dire 'metà di qualcosa' basta semplicemente usare il genitivo del nome.

pan (n.) 'terzo,un terzo'

Tsu'teyìl tolìng oerpanit smarä.

Tsu'tey mi ha dato un terzo della preda.

Due terzi è facilmente mefan (me.FAN), con il duale me che causa lenizione nel modo consueto.

Per frazioni con denominatori superiori a 3 si usa la forma prefisso del numero con il suffisso pxì, derivato da hapxì 'parte.' Hapxì ha l'accento sulla seconda sillaba (ha.PXÌ),e questo ha influenzato le parole delle frazioni, che mantengono l'accento su pxì.

tsìpxì 'un-quarto'(tsì.PXÌ)

mrrpxì 'un-quinto'(mrr.PXÌ)

pupxì 'un-sesto'(pu.PXÌ)

kipxì 'un-settimo'(ki.PXÌ)

vopxì 'un-ottavo'(vo.PXÌ)

Partendo da queste, per fare frazioni maggiori, usate semplicemente i numeri:

munea mrrpxì – 'due-quinti'

kipxì atsìng – 'quattro-settimi'

Tam. Hayalovay, maoeyä eylan.